Come si svolge un consulto di cartomanzia?

PERCHE’ CI SI AFFIDA ALLA CARTOMANZIA?

Fin dalla notte dei tempi l’uomo è sempre stato attratto dall’ignoto, da tutto ciò che gli sembrava incomprensibile e misterioso, e tutti coloro che riuscivano a praticare l’arte della divinazione, traducendo in parole il significato di determinati simboli o segni, lo hanno sempre affascinato e incuriosito. Se da un lato ciò che è ignoto può farci in un certo senso paura, dall’altro lato è come se fossimo inevitabilmente attratti da ciò che è sconosciuto, in una continua dicotomia tra razionale e irrazionale, tra conscio e inconscio.

Anche negli anni in cui il progresso scientifico avanzava velocemente e prevaleva l’attenzione per ciò che era tangibile e dimostrabile, l’uomo ha sempre mantenuto vivo il desiderio di conoscere il proprio futuro e le trame nascoste che componevano la sua vita. Il più delle volte questo desiderio viene nascosto per paura di sembrare degli sciocchi creduloni o, addirittura, degli ignoranti… atteggiamento comprensibile ma totalmente sbagliato.

Chiedere un consulto ad un cartomante, magari tramite numero telefonico a pagamento, può, al contrario, aiutare ad affrontare meglio la propria quotidianità, a dipanare problematiche che ingabbiano l’IO interiore di ognuno impedendogli di affrontare al meglio il proprio destino. Quando si viene assaliti da dubbi e paure riguardo ad un presente incerto e ad un futuro oscuro, sia in ambito lavorativo che amoroso e familiare, un consulto divinatorio può rivelarsi chiarificatore.

PREMESSE NECESSARIE PER LA BUONA RIUSCITA DEL CONSULTO

E’ importante per un buon esito del consulto rivolgersi a persone non solo in grado di leggere i tarocchi, cosa che con un buono studio delle carte potrebbe fare chiunque, anche lo stesso interessato, ma a cartomanti di qualità, dalla consolidata esperienza e portatori di capacità empatiche eccezionali. Il cartomante esperto stabilisce un ponte tra sè e l’interlocutore che lo porta ad entrare in sintonia con i suoi pensieri più reconditi e inespressi fino a svelarne il vero contenuto e a mostrargli verità fino ad allora mai considerate.

I dati che raccoglie, uniti alla simbologia delle carte, gli permettono di riordinare con logica e obbiettività le informazioni per trarne risposte valide o suggerimenti utili.

Tutte le risposte che cerchiamo sono già dentro di noi, chiuse in quelle gabbie costituite dalla razionalità quotidiana con cui affrontiamo gli eventi, e il ponte intellettivo ed empatico che si crea tra cartomante e interlocutore permette alle carte di “parlare” diventando un mezzo di ricezione delle paure di quest’ultimo, delle sue emozioni fino a percepire gli eventi futuri che lo riguarderanno.
Per rendere ciò possibile non solo il cartomante deve possedere una consolidata esperienza, ma anche colui che chiede il consulto deve fare la sua parte.

Egli dovrò presentarsi in buona fede e fiducioso, lo scetticismo deve essere messo da parte come l’idea di voler mettere alla prova il cartomante con domande a trabocchetto. Questo spirito negativo e sabotatore può solo indispettire l’esperto cartomante che non potrà non accorgersi della diffidenza del suo interlocutore e anche le carte non risponderanno in maniera corretta perchè la negatività impedisce il collegamento empatico e la trasmissione di informazioni.

Anche se c’è qualcosa che ci inquieta o innervosisce, è importante presentarsi al consulto calmi e tranquilli in modo da rilassare corpo e mente e permettere il defluire delle energie e delle emozioni. Non bisogna poi avere fretta, sia chiedendo un consulto veloce che pretendendo risposte rapide e più chiare.

Quando tra il cartomante e l’interlocutore sono già avvenuti degli incontri allora i consulti potranno anche essere più brevi perchè le domande preliminari sono già state fatte e il flusso energetico tra i due, essendo già avvenuto una prima volta, si attiva più velocemente. Ma se si tratta della prima volta servono dei preliminari in più e un maggior tempo per fare in modo che il cartomante entri in piena empatia con la persona che ha di fronte per diventarne un mezzo di comunicazione tra il suo IO interno e l’esterno.

Dopo un primo approccio di conoscenza si può affrontare l’argomento principale che interessa l’interlocutore il quale dovrà porre le sue domande in modo semplice e chiaro così da permettere al cartomante di inquadrare la situazione da sviscerare.

L’atteggiamento dell’interlocutore deve essere sempre collaborativo, anche quando non si riconosce nelle risposte che riceve, perchè la lettura dei tarocchi non è univoca e automatica. Egli deve dare al cartomante modo e tempo di interpretare le carte in quanto esse cambiano continuamente significato in base alla sequenza con cui vengono stese e alle associazioni con le altre carte.

GLI STRUMENTI DEL CONSULTO: I TAROCCHI

In cartomanzia le carte usate più frequentemente sono i Tarocchi di Marsiglia, costituiti da 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori. Possono essere usati l’uno o l’altro, alternativamente o entrambi insieme, in base alla domanda e all’argomento che si vuole sottoporre a lettura. Gli Arcani Maggiori, o Trionfi, sono in definitiva le carte più importanti perchè possiedono un’iconografia molto particolare e sono dense di significato e dal simbolismo sconfinato.

Gli Arcani Minori sono rappresentati da quattro gruppi, ovvero fiori, semi, bastoni e fulmini, ognuno con un suo significato: i fiori simboleggiano la crescita personale, le emozioni e il subconscio; i semi rappresentano i beni materiali; i bastoni la forza, la passione e il desiderio; i fulmini rappresentano la rabbia e i conflitti.

Ogni carta ha un suo modo di parlare in base alla raffigurazione, al colore e alla posizione che occupa nella stesa. L’attenta lettura di queste carte permette all’energia del prorpio inconscio di esprimersi attraverso l’esperto cartomante.